Ancora a pieno regime, con Tiger e PowerPC
Utilizzo ancora, come computer di casa principale, il mio iBook G4 con il MacOSX 10.4 Tiger con il quale mi è stato venduto.
Un portatile di ormai 7 anni, ma con una frequenza di processore di 1,42 Ghz e 1,5 GB di Ram.
Insomma, oggi non è proprio un gioiellino, ma ha un hardware ancora di tutto rispetto. E perché quindi dovrei sostituirlo con un nuovo acquisto?
Naturalmente i suoi limiti iniziano ad arrivare. Un esempio fra tutti: la difficoltà nel vedere i filmati embedded dei siti internet. I filmati Youtube, ad esempio, “scatticchiano” anche a risoluzione bassa.
Ma soprattutto, il problema più grosso che mi si è presentato da 2 o 3 anni a questa parte è la mancanza di supporto software.
Gli aggiornamenti di Tiger non escono più da 3 o 4 anni.
Safari è rimasto fermo ad un paio di versioni fa.
E quindi, vediamo un po’ come arrangiarci.
Tanto per cominciare premetto che, se si lavora off-line, senza utilizzare internet, anche un pc di 15/20 anni fa con MS-DOS o Windows 95 può fare benissimo il suo dovere. Solo un po’ di attenzione a floppy disk e cd-rom che provengono da amici e conoscenti che possono portare virus, ma per il resto, senza connessione alla rete, problemi non se ne hanno. In molti paesi poveri utilizzano vecchi PC con Windows 95 o 98 per farci girare, negli uffici, gestionali per ospedali e tante altre cose simili.
Se non si è su internet, ogni PC ha ancora un suo buon potenziale di utilizzo.
Ma torniamo ora con i “piedi per terra”. Vogliamo internet. Vogliamo i social network. Vogliamo eBay e tutto il nostro mondo della rete.
E vogliamo anche la multimedialità e tante altre cose.
E tutto questo lo voglio anch’io. Sul mio iBook e senza spendere soldi per un PC di ultimissima generazione.
Ecco quindi che prima di tutto devo affrontare il discorso “sicurezza in rete”.
Ho installato il Sophos Antivirus in versione free. Serve? Non serve? In teoria non tantissimo. Malware per Mac non ce ne dovrebbero essere, nonostante tanti (forse falsi) allarmi circolati in questi ultimi due anni. Ma comunque noto che non rallenta quasi minimamente l’iBook. Lo tengo installato. Lo tengo attivo. Ed ogni tanto mi segnala in perfetta anteprima che qualche allegato nelle email è infetto. Cerco con Google il virus segnalato. Perfetto, è sempre successo che fossero malware o trojans pericolosi solo per i sistemi Microsoft. Ma come si dice, meglio sapere bene quello che arriva ed evitare di essere poi “portatori sani”.
E ora buttiamoci nella Grande Rete.
Safari è vecchiotto. Apple non mi permette di installare l’ultima versione sul mio Tiger. E io ci metto una bella X sopra. Non lo disinstallo. Sta bene lì. Magari ogni tanto lo apro per provare come si impagina su Safari qualche pagina web che ho editato.
Grande patito del mondo free-software, utilizzerò Firefox (scaricabile in italiano da mozillaitalia.org). Opsss… Firefox per PowerPC solo in versione 3.6. La 4 e la 5 richiedono piattaforma Intel. Amen. Posso andare benissimo avanti. Il ramo 3.6 di Firefox sarà ancora supportato per un po’. Non avrò il motore Javascript veloce di Firefox 5, ma posso navigare con tutte la falle sulla sicurezza in rete patchate e corrette di volta in volta. La voce di “ricerca aggiornamenti” sui menù della “Volpe Mozilliana” mi avviserà quando il ramo 3.6 sarà abbandonato.
Ma sono incontentabile. Voglio anch’io l’ultimissima versione fantascientifica. Apposto. Nessun problema. Il vantaggio di frequentare la mailing list dei Mug è soprattutto questo. Nicola qualche mese fa ci segnalò l’esistenza di TenFourFox. Qualche bravo programmatore, professionista o amatore, ora non so, si è dedicato a prendere il codice sorgente di Firefox e con opportune modifiche l’ha compilato per i PowerPC. Con Tiger e Leopard il programma gira molto bene. Per sistemi precedenti, compresi i MacOS 9, ha creato Classilla, un Mozilla Firefox per i MacOS Classic (ma gira anche sui MacOSX da 10.1.5 a 10.3.9).
Direi che sul web abbiamo ormai praticamente tutti i servizi accessibili. Con il browser oggi è praticamente fruibile tutto qui su internet. Consultazione e gestione di posta elettronica. Vita sui social network. Chat. Servizi 2.0 perfettamente funzionanti a go go.
Se proprio preferissi continuare ad utilizzare un client di posta, invece della webmail, per il momento mi devo accontentare di Thunderbird, anche lui in versione 3.1. L’ultima versione, la 5, purtroppo richiede la piattaforma Intel.
[Aggiornamento del 21-09-2012: Ora esiste Tenfourbird. :)]
Passiamo ora alle suite per ufficio. Dopo le polemiche sulla nuova gestione di Oracle, ho abbandonato l’OpenOffice,org. Per PowerPC non era più tradotto in italiano. Quindi abbandonato da parte del PLIO (il progetto linguistico italiano di OOo). Ma la versione in inglese l’ho utilizzata per un po’ senza problemi.
Poi è arrivato LibreOffice, della OpenDocument Foundation. Compilato con localizzazione in italiano anche per le vecchie piattaforme. Fantastico. Gira meglio di OpenOffice.org e gli sviluppatori promettono di riscrivere diverse routine (scritte in Java) in linguaggi che le rendano più snelle e veloci. Insomma, i presupposti per affezionarsi a questo prodotto ci sono tutti.
I miei documenti, finché non li vorrò affidare ad un servizio cloud tipo quello di Google, me li gestisco in locale con LibreOffice e sono contento così.
Le chat e l’instant messaging.
Il mio programma preferito era il multiprotocollo AdiumX. Purtroppo rimasto fermo alla 1.3.10 per il Tiger. Ma funziona benissimo.
Adium utilizza le librerie LibPurple per comunicare con le varie piattaforme. Librerie nate col progetto Gaim/Pidgin. Perché allora non scaricare i sorgenti dell’ultima versione di Pidgin e compilarmeli? E, infatti, è quello che ho fatto, grazie all’aiuto di MacPorts di cui parlerò alla fine.
iTunes va abbastanza bene. Anche lui non è aggiornato e non ha le ultimissime funzioni di supporto agli iPhone. Ma per sentire musica va benissimo.
Per i video, QuickTime va benino. Ma solo per i filmati contenuti nei .mov. Per il resto ci vogliono codec esterni.
Due ottimi programmi sono il Videolan Client (per gli amici VLC) e l’Mplayer.
VLC e Mplayer Extended (versione di Mplayer per MacOS) sono fermi a vecchie versioni per il mio hardware e per il mio sistema operativo. E queste versioni scattano un po’ con le alte definizioni che si usano adesso. Accidenti. Devo provare assolutamente le ultime, sennò qui rischio di non poter vedere più decentemente un filmato sull’iBook.
Opto per l’Mplayer, per la sua maggiore leggerezza. Sorgenti scaricati, compilazione, installazione. E va da Dio. Fluido. Legge praticamente tutti i formati ad esclusione degli ASF e dei WMV a causa della mancanza dei codec di cui Microsoft non rilascia la licenza. Non fa niente. Oggi sono quasi tutti AVI o Matrioska. Con Mpeg4, DivX, XviD. Tutta roba che l’Mplayer mastica in scioltezza.
Ma ora torniamo indietro di un po’. Ho parlato di Pidgin e di Mplayer compilati dai codici sorgenti. Roba un po’ ostica che richiede un minimo di competenze che non tutti hanno. E soprattutto molti troverebbero le procedure alquanto fastidiose.
Mai sentito parlare di MacPorts? No? Sbagliato! Sì, ve l’ho nominato io prima. ;)
Non è l’unico prodotto per fare quello che fa (ne esistono almeno un altro paio), ma sicuramente è il migliore in quanto a ricchezza di programmi disponibili.
Innanzitutto serve l’installazione di Xcode, i tool per la compilazione e per lo sviluppo creati da Apple. Li trovate sui DVD del vostro sistema operativo o sono facilmente scaricabili dal sito di Apple, previa registrazione. L’ultima versione disponibile per Tiger è la 2.5. E’ pacchettizzato in DMG e l’installazione è completamente identica a quella di un qualsiasi altro programma.
Installo anche il supporto per l’ambiente X11. Lo avete nei vostri DVD di MacOSX e sarà necessario per avere l’interfaccia grafica dei programmi installati.
Quindi scarico MacPorts per Tiger e anche esso è in DMG. Per ora nulla di complicato.
Ora inizia la parte un po’ più difficile, ma anche quella magica.
MacPorts non è altro che un sistema di ports, protocollo inventato per i sistemi BSD, portato in maniera free e open-source sulle piattaforme Apple. Un sistema automatico di scaricamento di sorgenti e di compilazione che segue il suo corso senza nessun problema, seguendo l’ordine giusto delle dipendenze; installando cioé automaticamente, prima le librerie che servono a compilazione ed esecuzione del programma selezionato e poi alla fine il programma stesso.
Purtroppo l’utilizzo migliore è quello dal Terminale. E soprattutto da utente root (tramite il comando sudo da qualsiasi utente amministratore).
Chi viene dal mondo Linux come me non ha problemi a comprendere queste procedure. Per gli altri, immagino sia un po’ fastidioso ed un po’ “arabo”, ma cercherò di limitarmi alla fase esecutiva cercando di renderla chiara e semplice, senza troppa teoria che c’è dietro.
Per iniziare bisogna far creare a MacPorts l’elenco dei programmi a disposizione. Farlo periodicamente ci servirà, tra l’altro, ad avere l’elenco sempre aggiornato con le ultime uscite dei programmi.
sudo port selfupdate è il comando.
Dopo aver dato la password dell’utente, MacPorts si aggiornerà in automatico. Naturalmente è necessaria una connessione attiva ad internet.
Abbiamo quasi finito…
sudo port install mplayer-devel e sudo port install pidgin saranno i comandi per iniziare scaricamento, compilazione ed infine installazione di Mplayer e di Pidgin.
Naturalmente il comando sarà lo stesso per ogni programma che vorremo installare.
Preparatevi ad una paziente attesa. A volte serviranno delle ore, ma fa tutto lui. ;)
port list mi farà avere la lista dei programmi a disposizione (consultabile anche dal sito di MacPorts).
Ogni tanto, un bel sudo port selfupdate e successivamente sudo port upgrade outdated mi permetterà di aggiornare i programmi installati.
Ultimo neo. I programmi installati tramite MacPorts saranno posizionati nella directory /opt/local/.
Non avrete l’iconcina di lancio tra le Applicazioni, purtroppo.
Sempre da terminale basterà il comando pidgin & o mplayer percorso-e-nome-del-file per iniziarne l’utilizzo.
Ostico? Sì. Un po’. Elaborioso, anche. Ma vi garantisco che con un po’ di prove e di pratica diventerà molto familiare. E soprattutto: il mio iBook G4, di 7 anni fa, performa ancora bene e ancora oggi lo utilizzo per tutto, lavoro ed hobby.
Conclusione, così, giusto per chiudere il cerchio:
Ricordate che ho iniziato lamentandomi dei filmati Youtube che scattano? Bene, tramite l’estensione di Firefox Video DownloadHelper li scarico sul mio harddisk e me li vedo tranquillamente e fluidi con Mplayer. Un po’ più scomodo, ma funziona. ;)