Vorrei rispondere ad una domanda che spesso mi viene posta: cos’è Marzaglia? Perché ci vai?

Marzaglia, oltre a essere una località molto vicina a Modena, è anche sinonimo della più bella fiera-mercato delle cose futili e inutili purché d’annata. Tecnicamente rientra nel circuito delle fiere del radioamatore e dell’elettronica, ma ha alcune caratteristiche che la rendono unica e imperdibile, il paradiso del collezionista di anticaglie radioelettriche e di modernariato.

Cominciamo dall’inizio, l’apertura: nessuna fiera apre i battenti così presto, questa inizia così presto che… ecco… diciamo che in realtà inizia prima di aprire i battenti. C’è gente che passa la notte fuori del cancello, dormendo in macchina o accampandosi con la tenda nei paraggi del campeggio.

Sì, anche il luogo è particolare, è il famoso CCC che sta per Camping Camping Camping (anche se qualcuno ha cambiato tutti i cartelli e si ostina a chiamarlo Caravan Camping Club).

Dicevo, si comincia presto, gli scambi iniziano già fuori all’alba e pochi minuti dopo l’apertura alcuni loschi individui hanno fatto piazza pulita di tutti i pezzi migliori, succede sempre così. Pochissimi i noti, ce ne sono anche di completamente ignoti. È molto difficile entrare nel clan.


Se è vero che i pezzi migliori vanno via subito, è anche vero che in mattinata arrivano a volte dei ritardatari con pezzi di pregio, e allora è tutta una questione di riflessi ed organizzazione (il clan si avvale di una rete di passaparola efficientissima, che non esclude l’uso delle più… “avanzate” tecnologie di telecomunicazione).


Tutto ciò che resta è comunque una valanga impressionante di roba: grammofoni, radio, baracchini, residuati bellici, strumenti di misura, libri, dischi, console, vecchi computer e naturalmente tra questi tanti tanti tanti Apple e Mac.


Le dimensioni della fiera crescono di anno in anno e nuovi campi e prati che fiancheggiano l’aeroporto vengono adibiti a parcheggio per migliaia e migliaia di visitatori. Marzaglia è internazionale, vengono non solo espositori, ma anche collezionisti da diversi paesi esteri. E tutto questo accade ben due volte all’anno. A differenza che nelle altre fiere dell’elettronica, qui sono praticamente irrilevanti le cineserie e vietate le indicazioni di prezzo.

Anche dal punto di vista logistico Marzaglia fa storia a sé. I venditori si trovano disseminati allo stato brado sul prato occupando un’area enorme, grande praticamente quanto tutto il campeggio. L’unica zona coperta è in gran parte monopolizzata dai radioamatori dell’organizzazione.

Organizzazione che non è assolutamente ferrea, anzi, se uno ha poche cianfrusaglie da vendere è possibile contrattare sul prezzo dello spazio (fino a limiti estremi, IME); i visitatori non pagano comunque nulla, né parcheggio né ingresso, e così pure chi scambia. Dall’altra parte, i servizi offerti sono completi (bagni, ristorazione, emergenza).

Tanto presto si apre, così rapidamente si chiude: a seconda delle condizioni meteorologiche, dell’andamento degli affari e di non si sa quali altri eventi e fattori, ad un’ora imprecisata del pomeriggio gli espositori iniziano uno dopo l’altro a smontare e di solito alla chiusura ufficiale c’è già il deserto. Magia.

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