Sono duri a morire i nostri Mac… :) ecco come è stato possibile riportare in vita un Titanium con l’apporto determinante di una buona dose di passione, così come ci racconta la viva voce del protagonista di questa bella storia: ci dica Sig. Gabris, ci dica…
…durante l’incontro tecnico svoltosi a Sulmona il 28 Agosto 2004 su 4D e database vari, dopo la brutta caduta (da me causata involontariamente) del Tito 800 di Zio Al, il portatile sembrava non aver ricevuto danni gravi; infatti la sera stessa provammo a spegnere e riaccendere, tutto ok, monitor ok, si avviava tranquillamente, sembrava come se non fosse accaduto nulla. Poi sul tardi ci salutammo e andammo via, sereni e soddisfatti della felice serata trascorsa. Giorni dopo ricevetti notizie da Salty che il portatile era MORTO, sì proprio morto, non si avviava più e non dava nessun segno di vita: se ne stavano occupando Luca (Pepi) ed Al, per capire il problema. Li contattai e Luca mi disse che la diagnosi era piuttosto grave; dopo vari tentativi, aver smontato la scheda logica e provato a farlo partire anche a cuore aperto (nulla da fare… nessun accenno di avvio) mi disse di aver individuato la zona sulla scheda logica dove si sprigionava calore e che purtroppo la zona era piena di circuiti integrati da una parte (up) ed il deserto dall’altra (down), neanche un contattino, una pista, una saldatura, niente. Avevano anche contattato Milano, il Centro Assistenza Apple, per avere lumi, dato che zio Al precedentemente aveva avuto esperienze lavorative con loro, e pareva che non ci fosse nulla da fare oltre che sostituire la scheda logica (prezzo intorno ai 1000 euro). Non conveniva assolutamente farlo riparare dato che volendo acquistare un portatile uguale usato si spendeva molto meno. Allora mi misi daccordo con zio Al per prendermi io i cocci e come molti mi suggerirono ero pronto a cannibalizzare i vari pezzi per riuscire a ricavarci qualcosa da aggiungere alla cifra per saldare il debito con zio Al. Lasciai Tito nella sua confezione in attesa di decisioni e soprattutto di tempo per poter smontare il tutto e decidere cosa farne. Purtroppo (o per fortuna) il tempo di smontarlo non l’ho mai avuto, (avevo solo tolto l’HD) sino alle festività natalizie da poco trascorse, quando ho ricavato alcuni giorni di pseudoferie da dedicare al portatile per poterlo smontare…
Mentre stavo aprendo il tutto, (prima però avevo già riprovato ad accenderlo di nuovo, non si sa mai… ma purtroppo ancora nulla, morto proprio) mi ricordai di avere in casa un particolare spray da passare sui circuiti stampati per individuare eventuali guasti a integrati, resistenze, transistor ecc. (premetto che non ne capisco molto di queste cose, ma solo a titolo hobbystico, avendo avuto a che fare in precedenza con vari telecomandi di televisori, radioline ed altra cianfrusaglia) ormai la scheda logica era bruciata e quindi non potevo causare altro danno, mi decisi a tentare l’impossibile…
Da notare il foro e l’alone della bruciatura sulla resistenza: in determinate condizioni, anche un forte urto può causare un corto circuito o un sovraccarico di tensione capaci di stressare e alla lunga di bruciare qualche componente; il lato positivo è che quando si brucia una resistenza, di solito il danno non procede oltre.
Con il suddetto spray dopo averlo sparso su tutta la scheda, sono riuscito ad individuare esattamente il punto che non andava, una microresistenza, che poi verificato anche con il tester dava dei valori non a norma, quindi mi decisi nel provare a sostituirla, anche se l’impresa era molto ardua, difficilissima e delicatissima da fare, (microcomponenti vicinissimi tra loro e microsaldature, impossibili da fare con un saldatorino normale)…
… ma a quel punto avevo solo voglia di procedere nell’opera. Attrezzo il saldatorino con la punta di un ago da cucito, in modo da renderlo molto sottile, maxi lente d’ingrandimento e procedo con la fase di dissaltatura: tutto ok, microresistenza tolta, ne acquisto una simile presso un centro di elettronica e procedo con la fase più complicata, la risaldatura. Munito della solita lente procedo con la saldatura cercando di essere più preciso possibile senza spargere il materiale per saldare su altri microcomponenti, controllo il tutto: sembra abbastanza pulito e ben saldato.
Rimonto la scheda chiudo il tutto e provo ad accenderlo. Dubbioso sulla riuscita della mia azione, ascolto finalmente il famigerato suono “boooingg” dell’accensione che mi sorprende, mentre sul monitor mi appare una cartella con un punto interrogativo. Inserisco il cd di installazione del sistema operativo, riavvio e dopo svariate prove e test per circa due settimane consecutive, posso finalmente dire che sembra tutto a posto. Il Tito 800 si può dire che è stato veramente "miracolato", ma chi lo immaginava… io già lo vedevo fatto a pezzi e pezzettini vari da donare a chi ne aveva bisogno, invece ora viene usato sia come server locale, al quale accedo tramite Airport dal mio Powerbook 12", che dalla mia ragazza in sostituzione del suo vecchio Titanium 400.