Si dice che, nel preciso istante della morte, tutti gli iMac perdono 5 grammi di peso…

In realtà questo non è esattamente vero: succede solo nel caso, seppure non infrequente, che la morte sia provocata dall’esplosione della ghiandola pineale e che i suoi pezzi vengano proiettati con una energia sufficiente ad espellerli fuori dal case, oppure nei casi (invero non documentati) di vaporizzazione della ghiandola stessa.

Ma a noi piace pensare che Cartesio avesse ragione, e che l’anima dei nostri iMac sia custodita in questo misterioso, piccolo, fondamentale componente…

Graphix mi ha consegnato mestamente il suo pargolo che non aveva dato più segni di vita presumibilmente in seguito ad un forte sbalzo di corrente; le speranze non erano molte né in lui né in me, ma ho deciso ugualmente di aprire l’iMac per dargli un’occhiata. Il sospetto, forte, era che fosse accaduto qualcosa proprio all’integrato che si occupa del controllo dell’alimentazione, e tutti voi sapete quanto sia importante l’alimentazione per un computer… (… e per un abmughiano! :-D)

Col puntale nero del tester posizionato sulla massa e col rosso sul contatto indicato in foto, nei pressi della batteria, ho rilevatoto che sulla scheda logica non c’erano i 5 Volt previsti: non era alimentata a monte (i ‘tennici’ che in precedenza avevano valutato l’intervento avevano diagnosticato ‘problemi alla logica’ e preventivato la sua sostituzione, sic, per una cifra superiore al valore commerciale dell’iMac).

Ricordavo di aver letto delle esperienze del Biggo e di Fabrizio Venerandi a proposito della ghiandola pineale, sapevo che a quest’ultimo erano rimasti ancora pochi esemplari del prezioso integrato e non ho avuto più dubbi sul da farsi: trapianto!

Non appena ricevuto per posta prioritaria da Fabrizio (grassie, o sommo) il nuovo componente mi sono dedicato alla prima parte dell’intervento (per definirla in parole povere, una epifisectomia totale)…

Qui è evidenziata la posizione precisa della ghiandola.

La rimozione del componente e i fori corrispondenti sul lato opposto del circuito stampato (si tralasceranno volutamente le sequenze riguardanti lo smontaggio dell’iMac, un po’ perchè ne è piena la rete, un po’ per pudore ^___^).

La vecchia epifisi (Fairchild KA5S12656YDTU) senza danni visibili esternamente.

L’epifisi nuova di zecca (Fairchild FS6S1265RESYDTU). Avrei detto fiammante se non fosse di pessimo auspicio – ghghghghgh :-]

Un pochetto di pasta all’ossido di zinco… stagno di qua, stagno di là… :-D

Si dice che, dopo essere passati dal mio laboratorio, i computer perdono svariati grammi di peso… a causa delle viti, vitarelle, ciappi, filuzzi che mi dimentico fuori del paziente quando richiudo… è completamente FALSO!
Il peso perduto è ampiamente compensato dall’abbondanza di stagno e pasta allo zinco che semino un po’ dovunque! :-P

Eeeeeevualà!

Ora che l’ennesima impresa è compiuta non resta che completare la vestizione del paziente e dare la buona notizia a Graphix!

Graaaaaphix, Graphiiiiix, guarda che bella sorpresaaaaaaa…
Tie’, piglia… al volo!

(E anche ‘stavolta… lo portano via)

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