Splendida manifestazione, a tratti commovente vedere tutte quelle gloriose macchinucce che hanno fatto la storia amorevolmente coccolate e raccontate dai loro papà e mamme. :-)

Ecco subito alcuni collegamenti che danno un’idea dei pezzi in esposizione e dell’evento in generale:

Qualcuno potrebbe chiedersi: sì, va be’, ma ABMUG che c’entra?
Perché un variegato gruppetto di abmughiani era lì quel giorno a condividere questa celebrazione ed oggi ospita una pagina dedicata a quell’evento?

Varese non è proprio dietro l’angolo… almeno per noi.
Molto semplice, la presenza di “mele” era, a dir poco, importante; gli interventi dei relatori interessanti, tutti, ma particolarmente quelli di Franco Scuri e Riccardo Mottola che hanno parlato l’uno di storia Apple e l’altro di sistemi diversi su HW Mac.
Inoltre avevamo un punto d’appoggio non indifferente, il nostro ‘agente a Varese’, lo chiameremo… Al!

E poi, come dimenticarlo, sotto i riflettori sul palco c’era Lui…
… a Lui ABMUG deve la sua stessa esistenza, Lui che ci ha riuniti sotto la bandiera dell’arrosticino meloso, Lui che incarna più di ogni altro lo spirito storico-tecnico-godereccio che ci distingue, sì, proprio Lui:

… il logo della mela morsicata; e poi c’era anche Nicola D’Agostino. ;-D

Ma andiamo con ordine, cercherò di fare un piccolo riassunto dell’avventura così come vissuta dal sottoscritto.

Per me il viaggio comincia abbastanza presto, devo raccogliere Carlo che mi aspetta all’appuntamento vicino alla stazione di Pescara, partiamo con lieve ritardo ma recuperiamo durante il lungo viaggio nonostante le frequenti soste; Carlo sperimenta un po’ ovunque KisMAC facendo wardriving col suo iBook airportizzato: le zone industriali si sono rivelate una miniera di reti sprotette.
Arriviamo a Varese alle 18.30 in punto, come preventivato, Al ci dà appuntamento al pornoshop… cioè, DAVANTI al pornoshop, e ci porta dritti dritti (come avremmo fatto senza di lui?) al Centro de Filippi, per posare i bagagli (è anche albergo) e rinfrescarci;

La sala del convegno è quasi completamente allestita e un primo giro tra i tavoli è d’obbligo.
In camera sperimentiamo l’effetto di qualcosa come nove ore di viaggio e l’approssimarsi di un minimo ipoglicemico pre-cena: tentiamo inutilmente per dieci minuti buoni di mettere in rete airport i nostri portatili; oh, Carlo, dopo aver sniffato reti lungo mezzo stivale, non riuscire a trovarci nella stessa stanza non è il massimo, eh? ;-)
Vabbe’, eravamo molto stanchi; ad un certo punto, stavo in bagno, faccio: – Carlo… sono proprio arrivato… sento le voci… :-(
E ti credo, ‘sti muri sembrano di cartone… stump stump!
E dall’altra parte: stomp stomp!
– Zitto, abbiamo stabilito un contatto…
– Eh? Co’cché? Coll’aldilà?
– See, coll’aldilà del muro! Altro che wireless. Esci dal bagno, va…
Esco dal bagno, esco dalla stanza e trovo i nostri vicini: Nicola e Serena, :-) gli abmughiani aumentano!

Finalmente andiamo tutti a cenare e poi ci sta pure una bella passeggiata per il centro di Varese con Al e il suo amico che ci fanno da ciceroni.
La mattina dopo il gruppo aumenta ancora, Gianni si aggiunge all’allegra compagnia e passiamo tutta la mattinata tra conferenze e stand.

Quanta vitalità in questo ambiente; ragazzi non c’è dubbio, questa è passione, complimenti davvero e continuate così! :-)

I promotori presentano l’iniziativa…
da sinistra: BBK, Grampa, D’Agostino

Personalmente sono rimasto affascinato dalle "pecore nere" (un Performa 5400 con scheda TV, un paio di NeXT station non funzionanti, purtroppo) e impressionato dalla schiera di vecchi Apple e Macintosh.

Ma ho riservato anche un moto di nostalgia per i numerosi Sinclair e Commodore presenti (inevitabile per me tornare con la mente al passato, quando io avevo il C64 e il mio migliore amico lo Spectrum… era fisso a casa mia per giocare, poi quando voleva impazzire appresso a qualche problema tecnico tornava a casa sua… eheheh).

Pranziamo insieme al folto gruppo dei retrocomputeristi (ehm, ‘pranziamo’… diciamo più uno spuntino, va’!) e poi di nuovo su in sala, dove credo avessimo lasciato Rigel in standby (a proposito, incredibili le cose che riuscivano a far stare su un dischetto gli amighisti, da sgranare gli occhi).

Seguiamo tutto quel che resta della giornata con interesse e ci organizziamo lì per lì per il ritorno: Gianni rinuncia a parte del suo viaggio in treno per stare con noi e così facciamo un pulmino bello pieno di abmughiani che farà tappa in autogrill…

… per porre rimedio alla differenza di fuso alimentare ^___^ e poi a Bologna dove le nostre strade, temporaneamente, si sono divise.

Un bel ricordo, il ritorno: il clima un po’ da gita scolastica, i commenti sulla giornata, il viso di Carlo perennemente illuminato dallo schermo (me l’avevano detto, che sniffare da’ dipendenza), i torroncini beneventani di Gianni (e come potevano mancare? Gnam, provvidenziali!)… ahhhhh, s’ha da rifa’… :-)

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